L’idea di ‘sviluppo’ che orienta le scelte economiche e politiche del governo indiano e delle imprese locali e multinazionali prevede che il ‘benessere’ dell’India si possa conseguire soprattutto grazie alla crescita economica. Tale crescita è resa possibile dalla disponibilità di materie prime e di energia.
Tuttavia questo tipo di sviluppo sembra sempre più problematico da conseguire. Tra i motivi principali vi sono:
a) i limiti biofisici del pianeta, che impediscono di continuare a scavare miniere, a bruciare combustibi fossili, a emettere in acqua e in aria sostanze inquinanti
b) le crescenti disparità sociali tra nazioni, tra popolazioni, tra gruppi: mentre una minoranza diventa sempre più ricca, un numero crescente di persone è privata dei beni essenziali: la terra, l’acqua, la casa…
c) la tecno-scienza è sempre più orientata ad essere uno strumento in mano a una élite: le innovazioni tecnologiche sono per lo più molto sofisticate e accessibili a pochi; un numero crescente di ricercatori è al servizio dell’apparato militare.
Per approfondire le riflessione sulle idee di sviluppo:
> Dai conflitti agli immaginari
> Quale scienza per la sostenibilità?
Un autore interessante e un testo significativo
Nel 2012 due Autori indiani, Aseem Shrivastava e Ashish Kothari, hanno pubblicato un libro (non tradotto in italiano) dal titolo “Churning the Earth: The Making of Global India“. Potete leggere alcune informazioni su uno degli Autori e sul libro, grazie alle sintesi preparate da Egle Rosso, studentessa in Lingue e culture dell’Asia e dell’Africa, tirocinante presso il Gruppo ASSEFA Torino nel 2015/16.
Churning the Earth – presentazione